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OUT   DISCRIMINATION !

 Esperienza nata dalla collaborazione tra  ITAS  “B. CHIMIRRI”  e  

Fondazione  “CITTA’ SOLIDALE” 
. . . attraverso le parole degli studenti.

 Sabato 10 Marzo noi studenti delle quarte classi dell’ITAS “B. Chimiri” abbiamo incontrato i ragazzi ospiti di uno dei centri di accoglienza della Fondazione Onlus “Città Solidale, di padre Piero Puglisi, nell’ambito di un progetto che va avanti ormai da tre anni ed al quale la nostra scuola ha aderito con entusiasmo.

La Fondazione ha uno scopo altamente umanitario, e, fra le altre cose, si occupa di minori stranieri e di offrire loro pronta accoglienza nel momento in cui arrivano in Italia e, successivamente, supporto per la regolarizzazione della loro posizione sul nostro territorio.

La “mission“ di coloro che fanno parte di questa fondazione è quella di fornire ai giovani stranieri opportunità per un avviamento all’autonomia personale garantendo loro un clima familiare ed un contesto protetto.

L’esperienza che la nostra scuola ci ha permesso di vivere incontrando per il terzo anno gli ospiti della Fondazione insieme ad alcuni operatori, mira ad un confronto e ad una riflessione sulle tragiche condizioni dei migranti, raccontate dalla viva voce di chi queste esperienze le ha vissute in prima persona. ”La sfida dell’incontro” accolta dal nostro Istituto ha come scopo principale di sensibilizzare noi ragazzi, alla riflessione più attenta e consapevole su un fenomeno che fa ormai parte del nostro quotidiano, ma che non sempre è ben compreso nella sua enorme complessità.

L’incontro di sabato con due ospiti stranieri di 17 e 19 anni, provenienti entrambi dal Gambia, è avvenuto in maniera del tutto informale. All’inizio Amadou e Ibrahim, questi  i loro nomi, si sono mostrati un po’ timorosi e impacciati, ma via via si sono sempre più sciolti e alla fine ci hanno anche dato un saggio delle loro abilità canore esibendosi  in un pezzo “free style” che ha scaldato e coinvolto tutto l’auditorio.

Incontrare questi due ragazzi, nostri coetanei ma con alle spalle una storia così diversa dalle nostre, ci ha scosso nell’animo, scatenando in noi mille emozioni e mille domande. E’ stata un’esperienza sicuramente utile alla nostra formazione personale, non solo perché ci ha arricchito interiormente, ma anche perché ha forse un pò contribuito a infrangere la barriera delle “differenze” che tanto ci spaventa, ma che forse con un po’ d’impegno potremmo cominciare a sgretolare.

Il 22 marzo si è tenuto il secondo incontro; è stata una giornata molto forte, disarmante, intensa. Sono bastate due semplici ore per rompere quel muro quasi invalicabile formato da pregiudizi, odio, paura. Attraverso le storie drammatiche raccontate dall’educatore della Fondazione Città Solidale, noi studenti, siamo riusciti a percepire il dolore e la sofferenza che milioni e milioni di ragazzi hanno subito sulla loro pelle, ma soprattutto nel loro animo. La tematica principale dell’incontro è stata la tratta degli schiavi, che già esiste fin dalla notte dei tempi, basata sullo sfruttamento di ragazzi, spesso proprio della nostra età, costretti a dare il proprio corpo per poter pagare un debito che va oltre le parole, spesso esteso e collegato da un filo spirituale (riti voodoo ). Ragazzi che invece di passare la vita con la loro famiglia, condividere momenti di felicità, amore, gioia, come per fortuna riusciamo a fare noi, vengono invece strappati con forza all’adolescenza, quel periodo della vita fondamentale per la crescita individuale.

L’educatore, durante la sua presenza, tramite un gioco particolare, ci ha consentito di riflettere e comprendere l’importanza di non avere pregiudizi, perché siamo collegati ad un filo, perché siamo tutti essere umani, figli di un’unica entità, carne ed ossa, spirito e mente. Il filo di lana infatti, rappresenta le nostre ideologie, il nostro modo di pensare, spesso errato e fondato su basi decadenti ed insensate. Tramite il racconto delle loro storie però, tutti i nostri pregiudizi sono stati spazzati via da un vento nuovo, non più saturo di dicerie e cattive notizie, ma di sofferenza per questi ragazzi in cerca di pace, di un luogo sicuro, di protezione.

Il 27 Marzo tutti in campo per un mini-torneo: studenti, professori e ospiti di Città solidale tutti assieme per abbattere ogni barriera!  Come sempre lo sport riesce a fare, annullando tutte le barriere del “pregiudizio” e creando un clima di gioia, divertimento e amicizia.  E dopo la partita, grande momento di convivialità presso le sale della parrocchia di S. Pio X , per le quali ringraziamo il parroco Don Franco Isabello, da sempre sensibile verso i giovani.

Nei momenti di sport, e nel prosieguo del pranzo, abbiamo compreso che l’integrazione è una cosa abbastanza semplice:  esiste un unico “NOI” fatto di ragazzi che amano la musica, lo sport e condividono paure, emozioni, sogni.

Alieu, Sherif, Yonusa, Rakib, Ibrahim, Amadou (questi sono i nomi di alcuni dei ragazzi) sono ormai nostri amici e speriamo che lo rimangano per sempre!

Vorremmo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno organizzato questi incontri: Il nostro Dirigente Prof. Antonio Carioti, le docenti Marina Aletta, Maddalena Costumato, Antonietta Pugliese, i referenti di Citta Solidale Domenico Torcia, Sandro Lapenna e Vitaliano Mauro, l’operatrice Filomena Bisignano e tutti i docenti che ci hanno accompagnato in questa toccante avventura

                                                                                                                           Gli  studenti,  e  comunque  ragazzi dell’Itas  B. Chimirri

 

La Funz. Strum. Gestione del PTOF

            Prof.  Luciano Chiarella

 

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